di Dr.ssa Deiana Antonella
L’entrata in vigore del D.L. 30 dicembre 2010 ha modificato ed integrato il “Codice dell’amministrazione digitale” ponendo l’accento sulla necessità di non produrre più carta. Ne discende che una quantità crescente di documenti prodotti dalle pubbliche amministrazioni dovrà essere nativi in digitale, inoltre, la stampa dei documenti e la loro firma olografa potrà essere sostituito con l’uso di firme digitali o elettroniche.
Il nuovo codice dell’amministrazione digitale assegna alle regioni un ruolo importante nei processi di digitalizzazione e di dematerializzazione. L’articolo 14 comma 2-bis prevede che le regioni debbano promuovere sul territorio azioni tese a realizzare un processo di digitalizzazione dell’azione amministrativa coordinato e condiviso tra le varie autonomie locali. L’articolo 14 comma 2-ter prevede infatti che “Le regioni e gli enti locali digitalizzano la loro azione amministrativa e implementano l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per garantire servizi migliori ai cittadini e alle imprese”.
La regione ha, inoltre, un ruolo strategico, come previsto dall’art. 63 comma 2 del CAD secondo il quale “ Le pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi pubblici progettano e realizzano i servizi in rete mirando alla migliore soddisfazione delle esigenze degli utenti, in particolare garantendo la completezza del procedimento, la certificazione dell’esito e l’accertamento del grado di soddisfazione dell’utente”.
Il CAD detta i tempi alla pubblica amministrazione per un rapido superamento della produzione cartacea dei documenti.
Le pubbliche amministrazioni dovranno, infatti:
– entro 3 mesi utilizzare la posta elettronica certificata o altre soluzioni tecnologiche per tutte le comunicazioni che richiedono una ricevuta di consegna ai soggetti che hanno preventivamente dichiarato il proprio indirizzo;
– -entro 4 mesi individuare un unico ufficio responsabile dell’attività ICT;
– entro 6 mesi pubblicare sui propri siti istituzionali i bandi di concorso e tutta una serie di altre tipologie di documenti, consentire che i pagamenti siano effettuati per via telematica e comunicare con le imprese private e con le altre p.a. esclusivamente per via telematica;
– entro 12 mesi emanare le regole tecniche che consentiranno di dare piena validità alle firme elettroniche diverse da quella digitale, nonché, alle copie cartacee e, soprattutto, a quelle digitali dei documenti informatici, dando così piena effettività al processo di dematerializzazione dei documenti della PA, emanare le regole tecniche per la conservazione sostitutiva dei documenti in forma digitale dando vita agli archivi informatici, dovranno rendere disponibili sui propri siti istituzionali moduli e formulari;
– entro 15 mesi le PA dovranno predisporre appositi piani di emergenza idonei ad assicurare, in caso di eventi disastrosi, la continuità delle operazioni indispensabili a fornire i servizi e il ritorno alla normale operatività.
Il CAD ha previsto che il cittadino e le imprese possano fornire i propri dati alla pubblica amministrazione una sola volta, sarà poi onere delle amministrazioni (in qualità di possessori di tali dati) assicurare, tramite convenzioni, l’accessibilità delle informazioni alle altre amministrazioni richiedenti, definendo a livello nazionale le basi di dati.
Le imprese e i cittadini avranno la possibilità di dialogare con la P.A. utilizzando gli strumenti digitali, questo porterà ad un aumento della produzione e della ricezione di documenti digitali. La posta elettronica certificata sarà maggiormente utilizzata e questo permetterà di ridurre tempi e costi per tutti: cittadini, P.A., imprese. Un maggior utilizzo della PEC, messa a disposizione dei cittadini, con la CEC PAC distribuita dal governo, determinerà una maggiore produzione di documenti digitali.
Il nuovo CAD favorirà un maggiore uso delle nuove tecnologie informatiche, tale indirizzo si ritrova anche nel PIANO DI E‐GOVERNMENT 2012, il quale prevede nell’Obbiettivo 10 “Beni Culturali” l’evoluzione del protocollo informatico verso un sistema di erogazione di servizi on line per la presentazione di istanze, di autorizzazione e per l’accesso on line all’iter delle pratiche. Tale Piano prevede inoltre l’accesso a banche dati e fascicoli informatici implicando per le pubbliche amministrazioni, uno sforzo teso ad affrontare i problemi relativi alla produzione, gestione e conservazione dei documenti digitali, al fine di rendere fruibile la documentazione che interessa al cittadino.
Dobbiamo ora considerare che la produzione di documentazione digitale non provocherà una perdita d’importanza della documentazione prodotta dalla P.A., in quanto il documento cambierà la sua forma, ma non il suo valore. A tale proposito è utile ricordare che tutti gli “archivi e i singoli documenti dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché ogni altro ente o istituto pubblico” sono da considerarsi dei beni culturali (ai sensi dell’art. 1 comma b d.lgs 82/2005) e in quanto tali devono essere conservati e preservati, siano essi in formato cartaceo siano essi in formato digitale.
Alla luce di quanto sopra detto, si individua pertanto in maniera inequivocabile l’importanza della conservazione della documentazione prodotta in forma digitale ossia del nuovo modo di produrre documenti da parte della pubblica amministrazione.
Dovrà pertanto essere individuato non solo un corretto modo di conservazione dei documenti, di cui tratteremo in seguito, ma soprattutto un “luogo” in cui concentrare la totalità di tali nuovi documenti.
La creazione di un archivio di deposito rappresenterebbe la soluzione non solo prospettata dal codice dei beni culturali, ma rappresenterebbe una evoluzione importante in sede operativa dando la possibilità di unificare tutta la documentazione prodotta dalla stessa amministrazione.
I nostri obbiettivi sono coincidenti agli intendimenti ed agli sforzi che il Governo mette nella promozione e nell’incentivazione degli strumenti digitali per lo scambio di documenti tra pubbliche amministrazioni e per la diffusione delle comunicazioni tra comune e cittadini.
Lo sforzo del governo di modificare l’attuale gestione documentale che verte prettamente sulla produzione e sedimentazione di archivi che sono ancora troppo analogici, trova le resistenze spesso generazionali, ma non solo il digital divide è ancora un fenomeno molto presente presso le nostre amministrazione, che devono fare i conti quotidianamente con il lavoro e con la formazione che spesso manca di un preciso quadro d’insieme.
I benefici derivanti da una buona adozione del nuovo codice dell’amministrazione digitale porta ai seguenti effetti positivi:
Effettività: si introducono misure premiali e sanzionatorie, incentivando, da una parte, le amministrazioni virtuose anche con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali e sanzionando, dall’altra, le amministrazioni inadempienti
Risparmi: dalla razionalizzazione della propria organizzazione e dall’informatizzazione dei procedimenti, le pubbliche amministrazioni ricaveranno dei risparmi che potranno utilizzare per l’incentivazione del personale coinvolto e per il finanziamento di progetti di innovazione
Accesso ai servizi in rete: per l’accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni si consente l’utilizzo anche di strumenti diversi dalla carta d’identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi, previa individuazione del soggetto che richiede il servizio
Istanze alle pubbliche amministrazioni: vengono limitati i casi in cui è richiesta la sottoscrizione mediante firma digitale e si prevede l’utilizzo di strumenti di firma più semplici, senza pregiudizio di sicurezza e attendibilità
Dematerializzazione dei documenti: viene riordinata la disciplina delle copie dei documenti informatici e amministrativi e si sviluppa il processo di dematerializzazione dei documenti
Il nuovo Codice dell’amministrazione digitale rende possibile la modernizzazione della pubblica amministrazione con la diffusione di soluzioni tecnologiche e organizzative che consentono un forte recupero di produttività:
Riduzione di 1.000.000 di pagine l’anno per effetto dell’avvio della dematerializzazione, con l’obiettivo al 2012 di ridurre di 3 milioni le pagine
Risparmio del 90% dei costi di carta e del relativo impatto ecologico (uso e smaltimento) per circa 6 milioni di euro l’anno (solo acquisto senza smaltimento)
Riduzione dei tempi fino all’80% per le pratiche amministrative, in particolare di quelle ancora a basso tasso di informatizzazione
La posta elettronica certificata (PEC) produrrà un risparmio a regime di 200 milioni di euro per la riduzione della raccomandate della Pubblica Amministrazione ai cittadini, senza contare la riduzione dei tempi e degli spazi di archiviazione
La riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni attraverso l’istituzione di un ufficio unico responsabile delle attività ICT, la razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti, l’introduzione del protocollo informatico e del fascicolo elettronico;
La semplificazione dei rapporti con i cittadini e con le imprese attraverso l’introduzione di forme di pagamenti informatici, lo scambio di dati tra imprese e P.A., la diffusione e l’uso della PEC, l’accesso dei servizi in rete, l’utilizzo della firma digitale, la dematerializzazione dei documenti e l’arricchimento dei contenuti dei siti istituzionali in termini di trasparenza;
La sicurezza e lo scambio dei dati attraverso la predisposizione, in caso di eventi disastrosi, di piani di emergenza per garantire e la continuità operativa nella fornitura di servizi di scambio di dati tra P.A. e cittadini;
E’ però opportuno precisare che il processo di revisione delle vecchie abitudini che spesso sedimentano proponendo degli errori che rendo maggiormente difficoltoso il lavoro quotidiano degli amministratori, possono essere felicemente risolte attraverso, non solo l’utilizzo delle tecnologie informatiche, ma devono prendere in considerazione la reingegnerizzazione dei procedimenti dei flussi documentali. Il trattamento dei documenti digitali prevede maggiore cura e maggior precisione nella descrizione dei singoli documenti e maggior cura della creazione e delle successive implementazioni dei documenti nei fascicoli. Pertanto mal si concilia l’informatizzazione con il semplice utilizzo di strumenti informatici, se non vengono cambiate le regole che determinano la produzione e la conservazione degli stessi.
Formazione del personale
Per accompagnare in questa fase di cambiamento il personale dell’amministrazione, deve essere garantito un puntuale e differenziato piano di formazione. Questo deve necessariamente prevedere tre gruppi ben distinti di soggetti:
a) Personale della divisione gestione documentale, agenzia sistemi informativo e della direzione territorio e ambiente.
b) Riorganizzazione del sistema di gestione documentale;
c) Redazione del manuale di gestione;
d) Introduzione del titolario di classificazione
e) Introduzione della fascicolazione
Innovare i comportamenti è più complesso e impegnativo che innovare gli strumenti tecnologici: nella definizione e nello sviluppo dei progetti delle criticità organizzative si sono sottovalutate le criticità organizzative (pur riconosciute dalle disposizioni)
La frammentazione tradizionale dei processi amministrativi (denunciata già dalla legge 241/1990) non è automaticamente superata dagli interventi di innovazione tecnologica e organizzativa se non è accompagnata da una gestione unitaria che tenga insieme e governi i processi di innovazione, le motivazioni generali e le finalità specifiche (ad esempio organizzando e gestendo con facilità ed efficienza fascicoli in relazione, se opportuno, con i procedimenti amministrativi o loro fasi).
La velocità con la quale si sta evolvendo la normativa e la sua applicazione all’interno dalla P.A. (vedi da ultimo la Legge finanziaria per il 2009, il D.L. 185/2008 la Legge n.69, giugno 2009) richiedono un continuo aggiornamento della nostra struttura ed in particolare della dirigenza sui temi della gestione documentale, della firma digitale e della posta elettronica certificata.